Manifestazione NoGreenPass 4 settembre

Sabato si è svolta la 7ma manifestazione a Padova contro il green pass, tema che ci unisce e allo stesso tempo ci differenzia da tutte le altre anime e richieste. A padova è sempre piu’ imponente l’afflusso di gente e il movimento non accenna a calare anzi.

Questo post vuole essere una lucida osservazione sulla nascita, crescita e funzione che un movimento popolare puo’ avere sulla situazione politica e sociale, partendo dal fatto che Padova si candida a diventare il centro di riferimento nazionale della protesta. Deve questo punto far assolutamente riflettere agganciando l’elemento di padova capitale europea del volontariato 2020, padova capitale dello sport 2023, padova protagonista con la sua universita’ nel dibattito scientifico sul covid (Crisanti, Palu’, Viola, Capua, Salmaso)

Ma iniziamo con il racconto della manifestazione di questo sabato con un po di link agli articoli di giornale

https://video.mattinopadova.gelocal.it/dossier/coronavirus-in-veneto/l-elenco-delle-associazioni-che-sostengono-il-movimento-no-green-pass-in-veneto/151206/151883

Dove si fa un elenco delle associazioni aderenti

https://mattinopadova.gelocal.it/padova/2021/09/04/news/no-al-green-pass-nuova-manifestazione-per-le-vie-di-padova-1.40667176

Per quelli di noi che c’erano, si ricordano molto bene l’intervento citato fuori programma, che pero’ non era fuori programma. Fuori programma è stata la reazione della piazza a quello che non era un invito a tornare a casa ma uno sprono a continuare la battaglia andando a roma in una grossa manifestazione a non si sa bene a che titolo e dando la delega a non si sa bene chi. Perche’ questo è il meccanismo del potere: se sai che non puoi impedire la formazione di sacche di resistenza, o ti infiltri o addirittura le crei e le guidi.

Ci chiediamo se l’uscita del Prof. Camperio che ha rassegnato le dimissioni al rettore possano rientrare in una strategia a medio termine (in fondo all’alrticolo trovate spiegazioni http://ptaunipd.altervista.org/blog/5-giorni-di-licenziamento/ )

Gia’ ci sono persone che spingono e tirano per la giacchetta invitando a sostenere partiti come lega e fratelli d’italia che come in un teatrino, promettono un giorno un cosa e l’altra si smentiscono.

Ecco che in questi casi l’intervento di una singola persona che alla domanda “a cosa è servito finora manifestare?” ha risposto, sfidando i meccanismi conformanti della folla, “E’ servito a conoscerci e a trovarci!”

Un intervento che ha spezzato il fluido generato dagli organizzatori che in un evidente imbarazzo hanno desistito da quello che era invece il programma.

Che la piazza sia funzionale a qualche disegno del potere è sotto gli occhi di tutti. nessun incidente, grande organizzazione, nessuna multa, autorizzazioni concesse, corteo e risalto mediatico.

Nel nostro piccolo e in forma personale abbiamo approfittato della manifestazione per porre all’attenzione della piazza il tema irrisolto di come saranno considerati i 5 giorni di assenza ingiustificata previsti da decreto (vedi qua http://ptaunipd.altervista.org/blog/5-giorni-di-licenziamento/ ) ma soprattutto il tema della raccolta dati personali riguardo allo stato vaccinale che si viene a creare con la compilazione OBBLIGATORIA per tutto il personale docente e PTA e per tutti gli studenti di una dichiarazione di accesso che assomiglia solo nel nome a quella precedentemente fatta firmare l’anno scorso in piene emergenza. ( http://ptaunipd.altervista.org/blog/verifica-e-diffida/ ).

Abbiamo lanciato il nostro monito anche attraverso la tv, con un cartello apparso in diretta su una tv locale

Non si tratta solo di una considerazione personale, m atrova riscontro anche in una dichiarazione del grante della privacy, riferita ai docenti della scuola pubblica ma valida anche per l’universita’ (ed infatti ci risulta che questa “soluzione” sia stata adottata solo da unipd a riprova che questo ateneo è centrale nel disegno di imposizione del green pass)

Il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso sostiene che la scelta più logica per controllare i Green Pass a scuola è attraverso un’autocertificazione. È una strada percorribile?
Anche in questo caso, questa forma di attestazione non è attualmente prevista dalla normativa vigente. Se venisse introdotta per legge, ci si  dovrebbe comunque limitare alla sola certificazione dell’assenza di condizioni che impediscono l’ingresso a scuola, senza riferimento a dati ulteriori.

https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9692807

Aggiornamento del 7 settembre

Alcuni colleghi ci hanno segnalato che all’universita’ statale di milano stanno procedendo con analoga procedura di autocertificazione telematica. Alleghiamo una pagina delle istruzioni di compilazione dove si legge chiaramente che si richiede informazioni relativamente allo stato vaccinale e non al green pass. Siamo sbigottiti.

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